Sabato 27 luglio, in tarda mattinata, i volontari dell’Associazione Underwater Pro tour si sono immersi in località Scole, per recuperare una rete fantasma individuata qualche giorno prima da alcuni subacquei in immersione. La rete era già stata preparata la scorsa settimana per essere recuperata. Una squadra di due subacquei, volontari UPT, si sono immersi ed hanno seguito la rete per tutta la lunghezza, fino alla profondità di 45mt. Hanno quindi provveduto a liberarla da eventuali ostacoli, ed a prepararla: la rete viene svincolata da eventuali scogli, per issarla più facilmente, vengono liberati eventuali ‘prigionieri’ ancora vivi, tagliata nelle parti in cui è già concrezionata, e poi, con l’ausilio di fascette da elettricista, viene creato una specie di ‘salsicciotto’ arrotolandola per tutta l’altezza in modo che non peschi ulteriormente. Una volta preparata, viene legata ad una cima e ‘spedita’ in superficie mediante palloni o boe.
Ieri mattina, i subacquei hanno accompagnato la rete, circa 100-150mt,in superficie, dove il peschereccio presente l’ha issata e recuperata. Si tratta di una rete relativamente nuova, ma che aveva già completamente avvolto delle rocce presenti alla profondità di 28 metri, rovinando anche molte gorgonie, che, per fortuna, sono state liberate dalle maglie.
Come sempre, si ringraziano la Capitaneria di Porto dell’isola del Giglio per la presenza in loco, il Comune Isola del Giglio per l’appoggio a tali iniziative, Ido e Leonardo Cavero per il recupero della rete, la Ditta Giglio Ambiente sas per lo smaltimento, Mare Nostrum del Rotary di Milano per aver dato un sostegno economico all’operazione di recupero, e, ultimi ma non certo per importanza, i volontari dell’Associazione Underwater Pro Tour, che ormai da 3 anni spendono il loro tempo, e non solo quello, a ripulire i fondali dell’Isola del Giglio: Laura, Guido, Fabio, Andrea, Gianmaria, Graziano, Claudia e Marina.
In ultimo, un appello ai pescatori, se non altro a quelli gigliesi: non interessa il motivo per cui accade, ma: se per qualsiasi motivo perdete una rete, o siete costretti a lasciarla sul fondo, trasmettete il punto gps alla Capitaneria di Porto o a Gianmaria o Claudia dell’Associazione, in modo da attivare una catena che cercherà di provvedere al recupero. Nessuno, meglio di un pescatore, può sapere che danni arreca una rete abbandonata su un fondale, soprattutto se continua a fare il suo lavoro e in termini di pescaggio senza alcuno scopo, visto che le prede rimangono imprigionate e muoiono. Nessuno, meglio di subacquei, sa che danno può arrecare una rete che soffoca un fondale di coralligeno, come posizionare sul fondo una coperta pesante, condannando a morte certa sia gli organismi che vivono spostandosi sul fondale, che quelli stanziali che rimangono soffocati. Quindi, segnalate le reti o comunque gli attrezzi da pesca che perdete. Poi, insieme, si può sempre recuperarli, facendo un gran regalo al mare, ai suoi fondali, agli organismi del mare e a chi vive di subacquea e anche della stessa pesca.